Le fiere nazionali e internazionali in presenza sono state chiuse per un anno e mezzo, ma in Italia vi è stata la riapertura già a partire dal 15 giugno. Prima della pandemia, le fiere riscuotevano circa 60 miliardi di euro all’anno e da esse proveniva oltre il 50% delle esportazioni delle imprese italiane partecipanti.
Durante il mese di settembre avranno luogo alcuni eventi fieristici, i quali possono risultare importanti per il rilancio del Made in Italy sui mercati internazionali. I 7 principali sono:
Cibus è la fiera internazionale dell’agroalimentare italiano nel mondo. E’ una delle prima fiere che si svolge in presenza dall’inizio dell’emergenza sanitaria (l’ultima edizione di Cibus si è svolta nel 2018). Quest’anno, tuttavia, conta alcune importanti mancanze per l’export agroalimentare italiano, quali la Cina, il Giappone e l’Australia. Gli spazi sono stati ridotti del 25% ma sono presenti importanti marchi italiani come Agromonte, Mutti, San Benedetto, Grana Padano e molti altri. Durante i convegni si trattano argomenti specifici del lettore, per esempio indicazioni geografiche, o strategie per la giusta ripartenza dell’agroalimentare.
I proragonisti della fiera, incentrata sul B2B dell’Home Design, sono le aziende che producono complementi d’arredo contemporanei ed innovativi; infatti la casa può essere anche di tendenza ed ecosostenibile. Vengono introdotti nuovi prodotti ecofriendly e ottenuti dal riciclo creativo di materiali. Milano, capitale internazionale del design, funge da teatro a codesta fiera, la quale è un riferimento per il mercato dell’arredamento di interni europeo.
La fiera è dedicata alla cura della persona e della farmaceutica a livello europeo. Sarà ospitata dalla città di Bologna, in concomitanza della fiera Sana. Sono predisposti 3 padiglioni per i seguenti settori:
-Farmaceutico, parafamaceutico e sanitario
– Naturale, alimentare – dietetico, dedicato agli alimenti adatti alle intolleranze alimentari
– Dermocosmetici naturali
– Distributori
– Arredamenti, macchinari e robot per farmacie e laboratori galenici
L’evento riguarda il biologico ed è organizzato da BolognaFiere, con la collaborazione di Federbio e il supporto di ITA (Italian Trade Agency). L’Italia è il maggior esporatore di prodotti bio al mondo, seguito da USA, Spagna, Francia e Cina. Il settore biologico è stato incrementato dalla promozione ITA sulle piattaforme digitali durante tutto il 2020, l’accordo promosso da BolognaFiere tra FederBio e China Organic Food Certification Centre (COFCC) e dalla collaborazione BolognaFiere e Alibaba.com. Attraverso queste procedure, le aziende italiane hanno avuto la possibilità di espandere il proprio business anche sul mercato B2B cinese e non solo.
La fiera è incentrata sull’oreficieria e la gemmologia ed è allestita in uno dei distretti orafi europei più prestigiosi. Vi sono i rivenditori di oro italiano, con l’intento di arricchire i propri allestimenti e incontrare nuovi distributori, e anche presenze estere, dal Medio Oriente agli Stati Uniti.
Si tratta degli eventi internazionali del settore Fashion, in particolare quello calzaturiero e degli accessori e borse in pelle. Per un miglior impatto ambientale sono esposti nuovi prodotti in eco pelle, in aggiunta alle prossime collezioni Primavera Estate 2022. Micam e Mipel sono fiere riservate ai buyer e alle aziende import- export, che rappresentano un’importante opportunità per le aziende italiane interessate. Tra i brand citiamo Bric’s, Braccialini, Gaultier, Richmond e molti altri, mentre i buyer saranno anche grandi gruppi internazionali come Lafayette, Printemps, Yoox, Zalando e La Rinascente.
L’ITA e il Ministero degli Affari Esteri supporta la fiera della ceramica e dell’arredo bagno. Occuperà circa 15 padiglioni di BolognaFiere e ospiterà suppergiù 600 espositori, provenienti da 26 nazioni differenti. Quest’anno Cersaie è in forma fisica per le date indicate, ma riserva per tre settimane alcune date su piattaforma digitale con i medesimi espositori dell’edizione fisica.
Da settembre riaprono fisicamente le fiere, il luogo ideale per procacciare nuovi clienti e concludere contratti. Tramite i buyer esteri, inoltre, i settori meno privilegiati del Made in Italy possono credere in un’espansione o in una ripartenza. Per tale motivo ogni azienda, interessata a varcare gli orizzonti nazionali, dovrebbe recarcisi!
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